Agata nacque a Catania nel 230 D.C.. da una famiglia nobile di fede cristiana durante la dominazione Romana, periodo in cui i cristiani erano perseguitati. Nonostante ciò, Agata scelse di consacrarsi a Dio fin da giovane.Il proconsole Quirino, attratto da Agata, le ordinò di rinnegare la sua fede. Tuttavia, sembra che le sue intenzioni fossero più incentrate sulla confisca dei beni della famiglia di Agata. Di fronte al rifiuto di Agata, Quirino la affidò alla cortigiana Afrodisia, ma la giovane mantenne salda la sua fede, e la cortigiana rinunciò. Quirino avviò un processo contro Agata, che resistette con eloquenza alle accuse. Subì torture fisiche, tra cui lo strappo delle mammelle, ma la sua fede rimase forte. Nella stessa notte infatti, venne visitata da San Pietro che la rassicurò e le risanò le ferite. L’ultima tortura consistette in un letto di carboni ardenti, durante la quale il suo velo rosso, simbolo della sua consacrazione, non bruciò. Nel carcere dov’era prigioniera rimasero le orme della Santa impresse nella pietra lavica.Agata morì in carcere il 5 febbraio 251 D.C.. Il suo corpo, imbalsamato e avvolto in un velo rosso, subì miracoli, come la fermata della lava minacciante la città. Agata fu proclamata santa e inizialmente seppellita nelle catacombe di San Domenico. Nel 313 D.C. , le reliquie furono trasferite nella Chiesa di Santa Maria di Betlemme e successivamente nella Chiesa di Sant’Agata La Vetere. Nel 1040, furono portate a Costantinopoli, ma nel 1126 tornarono a Catania, dove sono conservate nella Cattedrale di Sant’Agata.
Read MoreI “siciliane” sono dei calzoni fritti tipici della tavola calda e della rosticceria catanese. Si realizzano con il tradizionale impasto della rosticceria siciliana, risultano soffici e vengono farciti con la “tuma”, un pecorino freschissimo assolutamente non stagionato e acciughe.Oltre all’acciuga, nel ripieno è possibile aggiungere anche olive nere infornate e cipolletta fresca. La cottura nello strutto, oltre a conferire alle siciliane un sapore distintivo e caratteristico, leggero e non invasivo, dona loro una doratura straordinaria.
Read MoreI “cazzilli” costituiscono uno street food tipico di Palermo, servito caldo e appena fritto nei mercati e agli angoli delle strade. Possono essere presentati nel tradizionale cono di carta per fritti oppure inseriti nel panino, noto come “mafaldina“, ricoperto di semi di sesamo. I cazzilli sono delle crocchette di patate ottenute da un impasto di patate schiacciate condite con aglio tritato, prezzemolo, pecorino grattugiato e uova intere. A differenza delle comuni crocchette di patate, i cazzilli non vengono impanati con uova e pane grattugiato, ma solo infarinati e fritti.
Read MoreLa caponata rappresenta uno dei piatti iconici della cucina siciliana, un delizioso contorno che celebra le melanzane, un ingrediente da sempre protagonista nella tradizione regionale. Nella sua versione classica, le melanzane vengono rigorosamente fritte e poi unite a cipolla, sedano, pomodoro, olive verdi e capperi. Quello che conferisce a questa specialità il suo irresistibile fascino è il caratteristico gusto agrodolce, ottenuto attraverso il ripasso delle verdure in padella con una miscela di aceto di vino bianco e zucchero. Questa autentica prelibatezza siciliana cattura i sensi con i profumi e i sapori tradizionali.Perfetta come antipasto o contorno gustoso e stuzzicante, può essere deliziosamente accompagnata da fette di pane casereccio
Read MoreLa Cassata Siciliana è simbolo non solo di Palermo ma dell’intera Sicilia, ed è conosciuta in tutto il mondo. Merita un posto d’onore tra i dolci tipici della regione, accanto ai cannoli, paste di mandorla e brioches col tuppo. Questo dolce è l’emblema per eccellenza della pasticceria siciliana, una torta farcita composta da strati di pan di spagna alternati a una crema di ricotta, canditi e gocce di cioccolato. Il tutto è poi ricoperto da uno strato di pasta reale e decorato con glassa di zucchero e frutta candita in pezzi generosi. Sebbene apparentemente potrebbe sembrare semplice da realizzare, la preparazione della cassata siciliana richiede, invece, notevole abilità, specialmente per creare le intricate decorazioni che la caratterizzano.
Read MoreIl dolce più emblematico della Sicilia: il Cannolo Siciliano, Sovrano delle Delizie. Il nome “cannolo” trae origine dalle canne di fiume, utilizzate in passato per arrotolare le sottili sfoglie di pasta prima della loro immersione nell’olio bollente. Già prediletto da Cicerone, questo dolce siciliano si distingue come una delle prelibatezze più riconosciute e amate dell’arte pasticcera italiana, celebrato a livello mondiale. Il cannolo siciliano si presenta come una croccante scorza di farina, uova e burro. Questa delicata base viene arrotolata, fritta con maestria e successivamente farcita con ricotta di pecora. Questa deliziosa creazione culinaria è poi abbellita con frutta candita, come arance o ciliegie, oltre a essere decorata con scaglie di cioccolato o granella di frutta secca, spesso a base di pistacchi o nocciole.
Read MoreLa pasta alla Norma è un iconico piatto della cucina siciliana, particolarmente associato a Catania e amato a livello globale. Questa ricetta semplice incarna i profumi e i sapori del Mediterraneo. Il nome si ispira all’opera del compositore catanese Vincenzo Bellini, e alcuni sostengono che la pasta fu creata come omaggio alla sua opera “Norma” nei primi anni del 1900. La versione originale catanese prevede l’uso di formati corti di pasta con buchi, come maccheroni, penne, sedani o mezze maniche.Il sugo di pomodoro fresco è preparato con un soffritto di olio d’oliva e aglio, arricchito con basilico. Le melanzane fritte, a tocchetti o fettine, e la ricotta salata devono essere di produzione siciliana.
Read MoreIl cibo da strada più antico della tradizione palermitana! Il “Pane e Panelle” rappresenta uno dei primi street food di Palermo, originariamente venduto in ogni strada dalle caratteristiche bancarelle dei “panellari”. Si tratta di deliziose frittelline preparate con farina di ceci, servite in un soffice panino. Possono essere acquistate presso chioschi o rosticcerie specializzate.
Read MoreUn’esperienza culinaria radicata nella tradizione di Palermo è rappresentata dal panino con la milza, un delizioso cibo di strada spesso gustato passeggiando per le vie della città. Questo eccezionale panino, apprezzato da tutti indipendentemente dalla classe sociale, è un piatto povero che si gusta a qualsiasi ora del giorno e della notte. La sua storia e tradizione sono profondamente legate a Palermo. Il panino con la milza è costituito da un morbido pane, di forma tonda o a serpente (mafaldina), ricoperto di semi di sesamo. Una volta aperto il pane, viene riempito con pezzetti di milza, polmone e trachea di vitello. Questi ingredienti vengono bolliti interi, tagliati a fettine sottili e poi soffritti a lungo nello strutto. Il panino può essere servito in due modi: “schietto” (scapolo), semplice e senza aggiunte, oppure “maritato” (sposato), arricchito da una spolverata di caciocavallo grattugiato o ricotta fresca. Un’esperienza gustativa che incarna la storia e la ricca tradizione culinaria di Palermo.
Read MoreIl Pane Cunzatu, noto anche come Pane Condito, rappresenta uno dei deliziosi cibi di strada più diffusi in tutta la Sicilia, con particolare fama nella zona del trapanese. Pur essendo un piatto semplice e povero, il pane cunzatu è caratterizzato da un ricco sapore grazie alla varietà degli ingredienti utilizzati per il suo ripieno. Si tratta essenzialmente di un pane tagliato a metà e condito con una selezione di ingredienti che possono variare a seconda della zona di preparazione.Luoghi come Milazzo, Vulcano, Palermo e Catania sono solo alcuni esempi di località siciliane in cui il pane cunzatu diventa un’autentica espressione della cultura gastronomica locale, utilizzando prodotti tipici del territorio. In molti forni siciliani, è possibile trovarlo già preparato e pronto per essere gustato.
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