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Categoria: Festa Sant’Agata 2024

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30 Maggio

La festa di Sant’Agata, patrona di Catania, è uno degli eventi religiosi più sentiti e partecipati della città. Tra i numerosi momenti significativi di questa celebrazione, uno dei più emozionanti è la consegna dei fiori bianchi alla statua della Santa, situata sulla facciata della Cattedrale di Catania. Questo omaggio floreale è reso dai Vigili del Fuoco, un gesto che rappresenta la devozione e il rispetto verso la martire catanese. Quando Avviene la Consegna La consegna dei fiori bianchi alla statua di Sant’Agata avviene ogni anno il 2 febbraio, alla vigilia delle celebrazioni principali. Questo giorno segna l’inizio di una serie di eventi che culminano il 5 febbraio, giorno della festa della santa. La cerimonia si svolge in Piazza Duomo, di fronte alla Cattedrale, e vede la partecipazione di numerosi fedeli e turisti che assistono con commozione a questo rituale. Il Significato dell’Omaggio Floreale L’omaggio floreale dei Vigili del Fuoco è carico di simbolismo. I fiori bianchi rappresentano la purezza e la sacralità di Sant’Agata, che dedicò la sua vita alla fede cristiana fino al martirio. I Vigili del Fuoco, con il loro atto, esprimono non solo la loro devozione personale, ma anche un tributo a una figura che è vista come protettrice della città e dei suoi abitanti. La Cerimonia La cerimonia inizia con una solenne processione dei Vigili del Fuoco che, in uniforme, si recano alla Cattedrale di Sant’Agata. Qui, davanti alla facciata principale, salgono su una scala per raggiungere la statua della santa, collocata in alto. Con grande cura e rispetto, depongono i fiori bianchi ai piedi della statua, sotto gli occhi attenti e devoti dei partecipanti. Altri Eventi della Festa di Sant’Agata La consegna dei fiori bianchi è solo uno dei tanti eventi che caratterizzano la festa di Sant’Agata. Le celebrazioni includono:

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16 Gennaio

Programma 2024 Candelore e celebrazioni Agatine. Calendario  2024 eventi che animano la festa di Sant’Agata. Dalle tradizionali cerimonie religiose alle Candelore e spettacoli pirotecnici, vi invitiamo a esplorare tutte le opportunità che la festa offre. Programma festa Sant’Agata 2024 CELEBRAZIONI FEBBRAIO 2024 Festa Sant’Agata (fonte Diocesi Catania) Programma 2024 cereo Mons.Ventimiglia Programma 2024 cereo Rinoti Programma 2024 cereo Fiorai Programma 2024 cereo Pescivendoli Programma 2024 cereo Ortofrutticolo Programma 2024 cereo Pizzicagnoli Programma 2024 cereo Bettolieri Programma 2024 cereo Panettieri Programma 2024 cereo Mastri Artigiani Programma 2024 cereo Devoti Programma 2024 cereo Circolo Sant’Agata Fuochi Pirotecnici (da non perdere) 03-feb Spettacolari fuochi pirotecnici a tempo di musica  Ore 20:00 04-feb Uscita Sant’agata cattedrale Ore 08:00 04-feb Fuochi al Fortino Ore 24:00 05-feb Uscita Sant’agata cattedrale Ore 16:00 06-feb Fuochi al Borgo Ore 04:00 06-feb Rientro in Cattedrale Ore 12:00 Pagina dedicata festa Sant’Agata

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13 Gennaio

Il Fercolo di Sant’Agata è una macchina processuale, che serve per portare tra le strade della città il Busto reliquiario e lo scrigno, contenente le reliquie e il velo della Santa. Tra tutte quelle esistenti è la più grande, pesa circa 18 tonnellate e ha una struttura in legno, ricoperta da argento. Ha la forma di un tempio corinzio rettangolare, sulla cui sommità si trova una croce racchiusa da una corona su un globo, raffigurante la fede del mondo in Dio, e i simboli di verginità e martirio – il giglio e la palma-. Il tetto è caratterizzato da vari mascheroni ex voto, che rappresentano i volti dei devoti, e dodici statuette raffiguranti gli apostoli. Tra le sei colonne corinzie troviamo festoni floreali e dei vasi appesi finemente cesellati, nei quali vengono sistemati i garofani rosa, giorno 4 e bianchi, il 5. Alla base del fercolo vi sono varie formelle che raccontano scene della vita, del martirio e dei miracoli della Santa. La vara di Sant’Agata è stata protagonista di diverse vicende, è uscita indenne dal terremoto del 1693, ma pesantemente derubata di molte parti ne 1890 e, infine, gravemente danneggiata durante i bombardamenti del 7 aprile 1943. Dopo questa data, infatti, è stata oggetto di un completo rifacimento compiuto da artigiani catanesi, esperti lavoratori del legno, dell’argento e dei metalli. I maestri d’opera sono stati capaci a inglobare, nella nuova opera, i pezzi scampati alla devastazione delle bombe, e a rifare completamente tutto ciò che era andato perso.

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13 Gennaio

Le reliquie del corpo di Sant’Agata, una volta conservate in una cassa di legno presso la chiesa di Sant’Agata la Vetere, dal 1576 sono custodite in uno scrigno rettangolare d’argento alto 85 centimetri, lungo un metro e 48, largo 56 cm. Il busto reliquario di Sant’Agata, considerato un capolavoro dell’argenteria medievale, contiene la reliquia più importante: la Calotta cranica. Le altre parti del corpo della Santa sono conservate in reliquari antropomorfi contenenti mani, piedi, femori e una mammella (l’altra si trova a Galatina, in Puglia), oltre che al sacro velo. Realizzati da argentieri siciliani, questi reliquari sono tutti in argento. Il velo, che simboleggia la consacrazione di Sant’Agata a Cristo e funge da potentissimo baluardo contro le minacce dell’Etna, è custodito in un reliquiario a fiala in argento sbalzato, commissionato dall’Arcivescovo Giuseppe Francica Nava nel 1926.

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13 Gennaio

L’urlo dei devoti La Festa di Sant’Agata è la terza festa cristiana più seguita al mondo, per numero di fedeli e partecipanti. Da cosa deriva questo primato?Potremmo riassumerlo in un’unica parola: Devozione! A spingere il pesante fercolo sono i devoti, in questi giorni di festa la città è stata invasa soprattutto dai cittadini-devoti, ma anche da migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo. Ed ecco il momento più emozionante: Nelle prime luci dell’alba del 4 febbraio il cancello della cameretta che protegge il Busto della Santa viene aperto, il dolce viso di Sant’Agata appare ai suoi fedeli. Tra gioia e commozione i devoti urlano alla loro Santa “Cittadini evviva Sant’Agata” e “Cittadini semu tutti devoti tutti? Cittadini cittadini”.L’urlo dei devoti saluta Sant’Agata, mentre migliaia di fazzoletti bianchi salutano la Santa Patrona. Il sacco bianco La Festa di Sant’Agata è la terza festa più grande al mondo, è un rito coinvolgente per l’intera città di Catania e ad animarla ci sono loro: i Devoti vestiti con “ u saccu”. Chi lo indossa lo fa per grazia ricevuta, per chiederne una o semplicemente per devozione. I devoti  trainano la Vara della Santa Patrona utilizzando due cordoni lunghi 120 e 125 metri, indossando un saio di cotone bianco noto come “ ù saccu”, un copricapo di velluto nero, un cordone monastico bianco in vita, guanti bianchi e agitano un fazzoletto anch’esso bianco mentre esclamano: “Siamo tutti devoti, cittadini, cittadini!“ L’origine e il significato del “sacco bianco” sono oggetto di accese discussioni. Alcuni attribuiscono la sua origine al ritorno delle spoglie di Sant’ Agata a Catania nel 1126, quando la notizia si diffuse durante la notte e il popolo scese in strada indossando camicie da notte. Tuttavia, questa versione è in contrasto con la storia, poiché l’invenzione delle camicie da notte è successiva a quell’epoca. Probabilmente nessuna di queste ipotesi è corretta, e dovremmo fare affidamento sulle testimonianze di alcuni cronisti dell’epoca. Il colore dei Garofani: simbolo di martirio e purezza Nella processione i fiori che adornano il fercolo sono costantemente garofani; tuttavia, il 4 febbraio si tingono di rosa, rappresentando simbolicamente il Martirio e la Passione della Patrona. Il garofano bianco del 5 febbraio invece, simboleggia devozione, candore e purezza. Lo Scrigno Nel Quattrocento, l’artista Angelo Novara di Catania realizzò uno scrigno d’argento destinato a contenere le reliquie di Santa Agata, su cui dipinse le diverse scene della sua vita. All’interno di questo prezioso scrigno, le sacre reliquie sono collocate in reliquari differenti, ciascuno contraddistinto da forme e stili unici, testimonianza delle varie epoche storiche. Il tesoro di Sant’Agata Il busto reliquiario, lo scrigno e tutti i gioielli e le pietre che adornano l’immagine della Patrona sono una straordinaria testimonianza storica e artistica che si è stratificata nel tempo.Il tesoro di Santa Agata costituisce una testimonianza autentica dell’unità religiosa e culturale, andando oltre le barriere sociali con la presenza di gioielli di epoca normanna e modesti doni della gente comune.Il principale pezzo d’arte è il busto reliquiario, un capolavoro in argento smaltato del Quattrocento, contenente le ossa del teschio.Lo scrigno, opera degli argentieri Archifel padre e figlio, datato al XV secolo, custodisce le restanti reliquie e il velo.Il tesoro, che include la Corona, la Croce e vari gioielli, racconta la storia della manifattura meridionale dal 1100 a oggi. Tra i doni spiccano la collana del Viceré Ferdinando di Acugna, la corona siciliana del Quattrocento e un anello donato da Papa Gregorio X.La croce pettorale apparteneva all’arcivescovo di Catania, monsignor Francicanava, l’ultimo a spogliare il busto di Sant’Agata dei gioielli nel 1923 per ridurne il peso. Questi gioielli, realizzati senza l’ausilio di tecnologie moderne, rappresentano un’arte manuale e una perfezione tecnica ormai perdute. Pertanto, la conservazione di questo patrimonio assume un ruolo cruciale.

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13 Gennaio

I dolci tipici della festa di Sant’Agata a Catania sono un inno alla tradizione e alla qualità. Le deliziose cassatine, con la loro forma semisferica chiamate minne o minnuzze di Sant’Agata, sono un omaggio simbolico al seno femminile. Realizzate con pan di spagna imbevuto di rosolio e farcite con ricotta, gocce di cioccolato e canditi, sono un piacere per il palato. La glassa bianca e la ciliegia candita completano l’opera d’arte dolciaria. Le olivette di Sant’Agata o alivuzze di Sant’Aita, preparate in gennaio e febbraio, sono dolci a forma di oliva con pasta di mandorla, zucchero e un tocco di verde, legati a un miracoloso episodio della vita della santa. Il torrone, con le sue varianti di mandorle, pistacchi o “ciciulena”, è un inconfondibile profumo durante le festività agatine. Oltre al torrone, la “calia e simenza“, seguendo la tradizione siciliana, offrono il gusto tostato dei ceci salati e dei semi di zucca secchi. Un’esperienza culinaria indimenticabile che celebra la ricca cultura dolciaria di Catania.

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13 Gennaio

La mattina del 3 febbraio si apre con la solenne processione dedicata all’offerta della cera, che vede la partecipazione delle più alte figure religiose ed istituzionali della città di Catania. Il corteo, guidato dalla maestosa Carrozza del Senato, ha inizio nella Corte di Palazzo degli Elefanti e si dirige verso la chiesa di Sant’Agata alla Fornace, segnando così l’inizio ufficiale delle festività. All’interno della chiesa, luogo del martirio della patrona, avviene la benedizione dei ceri votivi. La processione prosegue fino in piazza Duomo, per concludersi nella cattedrale.

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11 Gennaio

Il 4 febbraio alle 5 del mattino, la “messa dell’aurora” inizia nella Cattedrale di Piazza Duomo. Prima della cerimonia, il busto reliquiario di Sant’Agata è portato solennemente fuori dalla “cameretta” in cui è conservato. Per accedere a questa stanza, sono necessarie tre chiavi, affidate a tre persone diverse, per aprire il cancello che protegge la sacra reliquia. Questo segna l’inizio del “giro esterno“, con la prima tappa significativa presso “gli archi della marina”, da cui le reliquie di Sant’Agata furono portate a Costantinopoli..Lungo il percorso incontreremo: Chiesa Madre di sant’agata Catania La Chiesa Madre di Catania è una delle più antiche chiese … Chiese Luoghi Catania Sicilia Chiesa di San Biagio Catania La Chiesa di San Biagio si affaccia sulle rovine dell’… Chiese Catania Sicilia Santuario Sant’Agata al Carcere – Catania Visita Santuario Sant’Agata al Carcere, un’imponente e pittoresca località in … Chiese Luoghi Catania Sicilia Chiesa Sant’Agata la Vetere – Catania La Chiesa di Sant’Agata la Vetere era un tempo la … Chiese Luoghi Catania Sicilia Chiesa di San Gaetano alle Grotte – Catania La chiesa di San Gaetano alle Grotte si trova a … Chiese Luoghi Catania Sicilia

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30 Novembre

La celebrazione di Sant’Agata a Catania è ricca di simboli e oggetti emblematici che affascinano profondamente la comunità locale. Uno degli elementi più suggestivi sono le imponenti “candelore” o “cerei“, sono delle opere d’arte lignee di varie dimensioni ed altezze, vere e proprie rappresentazioni in movimento del Barocco. Esse derivano dall’offerta della cera: con il passare dei secoli le grosse candele di cera offerte diventavano sempre più grandi e decorate, fino a ricoprire la cera stessa da una struttura barocca o rococò in legno riccamente decorato e dorato, ornata da angeli, statue e adornata di fiori. Le Candelore accompagnano da secoli la processione. Questi maestosi oggetti, originariamente 22 nel 1514 e addirittura 28 nel 1674, hanno subito variazioni nel corso dei secoli. Oggi, dopo essere stati 13 all’inizio del XX secolo, sono tornati a tale numero. Pesanti dai 400 ai 900 chili, vengono portati a spalla da gruppi di 4, 8, 10 o 12 uomini, a seconda del loro peso. Ognuno di questi simboli è associato a una corporazione di arti e mestieri o a una specifica “contrada“, ad eccezione della prima, voluta dal vescovo Ventimiglia dopo l’eruzione del 1776, e quella del Circolo Cittadino di Sant’Agata, fondato dal Beato Cardinale Dusmet. La processione prende avvio con la candelora dei Rinoti, intitolata “Primo Cereo” e donata dagli abitanti di San Giuseppe la Rena. Seguono altre candelore legate alle corporazioni locali: Ortofloricoltori, Pescivendoli, Fruttivendoli, Chianchieri, Pastai, Pizzicagnoli, Bettolieri, Panettieri (la più massiccia, la “Mamma”, retta da 12 portatori), il Circolo Cittadino di Sant’Agata, il Villaggio Sant’Agata e i Mastri Artigiani della Parrocchia Santa Maria Assunta. Questo affascinante corteo, intriso di storia e tradizione, continua a suscitare emozioni e coinvolgere la comunità catanese, rimanendo uno dei momenti più significativi e amati legati alla venerazione di Sant’Agata.

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22 Novembre

Agata nacque a Catania nel 230 D.C.. da una famiglia nobile di fede cristiana durante la dominazione Romana, periodo in cui i cristiani erano perseguitati. Nonostante ciò, Agata scelse di consacrarsi a Dio fin da giovane.Il proconsole Quirino, attratto da Agata, le ordinò di rinnegare la sua fede. Tuttavia, sembra che le sue intenzioni fossero più incentrate sulla confisca dei beni della famiglia di Agata. Di fronte al rifiuto di Agata, Quirino la affidò alla cortigiana Afrodisia, ma la giovane mantenne salda la sua fede, e la cortigiana rinunciò. Quirino avviò un processo contro Agata, che resistette con eloquenza alle accuse. Subì torture fisiche, tra cui lo strappo delle mammelle, ma la sua fede rimase forte. Nella stessa notte infatti, venne visitata da San Pietro che la rassicurò e le risanò le ferite. L’ultima tortura consistette in un letto di carboni ardenti, durante la quale il suo velo rosso, simbolo della sua consacrazione, non bruciò. Nel carcere dov’era prigioniera rimasero le orme della Santa impresse nella pietra lavica.Agata morì in carcere il 5 febbraio 251 D.C.. Il suo corpo, imbalsamato e avvolto in un velo rosso, subì miracoli, come la fermata della lava minacciante la città. Agata fu proclamata santa e inizialmente seppellita nelle catacombe di San Domenico. Nel 313 D.C. , le reliquie furono trasferite nella Chiesa di Santa Maria di Betlemme e successivamente nella Chiesa di Sant’Agata La Vetere. Nel 1040, furono portate a Costantinopoli, ma nel 1126 tornarono a Catania, dove sono conservate nella Cattedrale di Sant’Agata.

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