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Mercato Ballarò Palermo

 

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All’interno del quartiere di Palazzo Reale o Albergheria, delimitato da Corso Tukory da una parte e

via Maqueda dall’altra, si trovano bancarelle stracolme di mercanzie, aromi speziati, profumi

e colori di frutta e verdura disposta in modo scenografico.
Si sente l’abbanniata, il richiamo dei venditori per attirare i potenziali acquirenti.
Siamo a Palermo , al Ballarò , che risente del retaggio culturale della presenza araba.
Ballarò è il mercato più vivace, dinamico e lungo della città.

Il nome con molta probabilità deriva da Balhara, un villaggio islamico nei pressi di Monreale, in cui abitavano i venditori  che quotidianamente  scendevano a Palermo per vendere le loro merci al Ballarò.

Qui non troviamo solo merci locali, ma in un contesto internazionale, è facile trovare ortaggi come

yam e topinambur.
Se nel passato, di sera la zona del mercato “moriva” adesso Piazza Ballarò rifulge di luce propria,

diventando il luogo di vita notturna giovanile.

E’  facile trovare ragazzi che si riuniscono sorseggiando una birra accompagnata, magari, da pani ca meusa

schetto o maritato.
Questa zona della città si presta anche ad essere abbellita da street art.

Tanti street artists negli ultimi anni hanno accolto l’invito a poter dare il loro contributo artistico e sociale.
All’interno del  corridoio di bancarelle del mercato si trovano anche delle meraviglie architettoniche;

vi sono : la chiesa del Carmine Maggiore, la cui cupola maiolicata con maggiore presenza di blu, sembra un tutt’uno con l’azzurro del cielo di Palermo; l’oratorio del Carminello, la Torre di San Nicolò, torre civica quadrangolare da cui si può ammirare un magnifico panorama a 360° sul centro storico della città e, poco distante, il Complesso Monumentale di Santa Chiara con annessi oratorio e casa d’accoglienza, simbolo della multiculturalità e accoglienza del quartiere.
Chi si trova a Palermo non può non immergersi in questo pezzo di autentica tradizione.

 

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