Il Fercolo di Sant’Agata è una macchina processuale, che serve per portare tra le strade della città il Busto reliquiario e lo scrigno, contenente le reliquie e il velo della Santa. Tra tutte quelle esistenti è la più grande, pesa circa 18 tonnellate e ha una struttura in legno, ricoperta da argento.
Ha la forma di un tempio corinzio rettangolare, sulla cui sommità si trova una croce racchiusa da una corona su un globo, raffigurante la fede del mondo in Dio, e i simboli di verginità e martirio – il giglio e la palma-.
Il tetto è caratterizzato da vari mascheroni ex voto, che rappresentano i volti dei devoti, e dodici statuette raffiguranti gli apostoli.
Tra le sei colonne corinzie troviamo festoni floreali e dei vasi appesi finemente cesellati, nei quali vengono sistemati i garofani rosa, giorno 4 e bianchi, il 5.
Alla base del fercolo vi sono varie formelle che raccontano scene della vita, del martirio e dei miracoli della Santa.
La vara di Sant’Agata è stata protagonista di diverse vicende, è uscita indenne dal terremoto del 1693, ma pesantemente derubata di molte parti ne 1890 e, infine, gravemente danneggiata durante i bombardamenti del 7 aprile 1943. Dopo questa data, infatti, è stata oggetto di un completo rifacimento compiuto da artigiani catanesi, esperti lavoratori del legno, dell’argento e dei metalli. I maestri d’opera sono stati capaci a inglobare, nella nuova opera, i pezzi scampati alla devastazione delle bombe, e a rifare completamente tutto ciò che era andato perso.